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Dalla neutralità alla governance algoritmica: il potere tecnico nell’epoca dell’intelligenza artificiale
Introduzione
Nelle società digitalmente mature, il potere assume forme nuove: non più soltanto istituzionali o economiche, ma tecniche. La pretesa neutralità degli strumenti di calcolo e valutazione — indicatori, standard, algoritmi — costituisce oggi una delle modalità più pervasive della governance contemporanea.
L’intelligenza artificiale, in particolare, si presenta come tecnologia di supporto alla decisione, ma tende progressivamente a diventare tecnologia di governo: non solo elabora i dati, ma li ordina, li interpreta e li trasforma in regole implicite di condotta.
Il principio DNSH: quando la sostenibilità diventa criterio tecnico e vincolo operativo
Il principio DNSH (Do No Significant Harm) — letteralmente “non arrecare danni significativi” — rappresenta uno dei pilastri della nuova architettura normativa europea in materia di sostenibilità.
Non è uno slogan politico, ma un criterio tecnico-giuridico che definisce le condizioni con cui un intervento, un progetto o una tecnologia possono essere considerati compatibili con gli obiettivi ambientali dell’Unione Europea.
È il filtro che separa la sostenibilità dichiarata da quella effettiva.
Oltre l'automazione: la governance dei processi digitali come leva strategica
Molte organizzazioni stanno investendo nell’automazione, ma poche stanno realmente governando i processi digitali che ne derivano.
L’automazione senza governance produce una velocità apparente: si moltiplicano strumenti, flussi, piattaforme, ma la conoscenza dei processi si frammenta.
Dati pubblici, valore comune: perché la qualità dei dataset è il vero catalizzatore dell'innovazione
Negli ultimi anni si è parlato molto di open data, ma troppo poco di dati affidabili.
Pubblicare dataset non significa ancora creare valore: l’impatto reale nasce solo quando i dati diventano comprensibili, aggiornati, interoperabili e verificabili.